Decenni di ricerche sui monasteri femminili nell’età medievale e nella prima età moderna e studi sempre più originali e approfonditi ispirati alle domande e alle posizioni teoriche degli studi di genere hanno messo a fuoco che la nostra idea del monastero come carcere è in gran parte una costruzione storiografica, che deve la sua fortuna anche a romanzi come I promessi sposi di Manzoni e a letteratura pamphlettistica come La religiosa di Voltaire, insieme con la pubblicazione di cronache e processi che mostravano i disordini, le violenze e gli eccessi che avevano come teatro il monastero. Vivaci e talora avvincenti, le Lettere di Arcangela Tarabotti sono qui pubblicate per la prima volta in versione moderna con un ricco apparato storico-critico. Leggendole oggi possiamo penetrare con nuova consapevolezza nei monasteri femminili italiani dell’età rinascimentale e barocca: uno spazio che poteva rappresentare per le donne sia una vera e propria ‘morte al mondo’, sia un luogo adatto per la propria autorealizzazione e promozione sociale.